RSA Lazio,sindacati dei pensionati chiedono incontro urgente: “gestione opaca e autoreferenziale”

“Proprietari e gestori delle RSA del Lazio non consentono lo svolgimento del ruolo dei comitati di partecipazione, facendo venire meno le condizioni per la loro convocazione.”
Per questo motivo i Segretari generali Spi Cgil, Alessandra Romano, Fnp Cisl Paolo Terrinoni e Uil pensionati Lazio Oscar Capobianco chiedono all’Assessore alla sanità della Regione la convocazione urgente di un tavolo di confronto con i gestori delle RSA accreditate.
“Nei mesi scorsi – si legge nella nota unitaria – la Regione, su sollecito dei sindacati dei pensionati del Lazio, ha richiesto alle strutture di conoscere costituzione e composizione dei comitati di partecipazione, molti dei quali ad oggi devono ancora essere rinnovati oppure integrati, ed altri ancora devono essere costituiti.
A distanza di due anni si continua a registrare una diffusa autoreferenzialità dei responsabili delle Rsa accreditate, la cui gestione oltre ad essere alquanto opaca si basa sulla consolidata pratica a non confrontarsi con il sindacato, con i familiari e con i comitati di partecipazione, nonostante i ripetuti solleciti e richieste da parte delle organizzazioni sindacali di aperture al confronto. Richieste totalmente inascoltate.
Dall’inizio della pandemia Spi, Fnp e Uilp del Lazio si sono adoperati per verificare la corretta gestione delle RSA chiedendo di conoscere l’andamento dei tamponi effettuati su ospiti e operatori, nonchè lo stato di attuazione delle ordinanze e deliberazioni regionali in tema di prevenzione e di separazione dei percorsi, fino ad arrivare alle richieste di questi ultimi giorni circa lo stato dell’arte della somministrazione dei vaccini all’interno delle strutture e se il personale non vaccinato sia stato impiegato a svolgere altre mansioni che non prevedano il rapporto diretto con gli ospiti.
Inascoltate anche le richieste di attuazione di progetti di umanizzazione delle cure nelle Rsa , già ampiamente condivisi con la Regione Lazio sin dal momento della stesura dei regolamenti dei comitati di partecipazione.
Nello specifico le RSA sono state sollecitate, invano, a costituire delle strutture protetta, le c.d. “stanze degli abbracci” per garantire il diritto alla partecipazione dei familiari degli utenti alla vita dei loro congiunti e a porre in essere, nelle diverse forme, l’umanizzazione nella tutela degli utenti delle Rsa.